Da anni in testa alle classifiche delle most liveable cities: ZURIGO a 360°. Gallerie, musei, ristoranti e i nuovi headquarters di Vetements
Nell’annunciare il trasferimento del brand entro ottobre da Parigi a Zurigo, il co-fondatore di Vetements Guram Gvasalia più che di convenienza fiscale ha parlato di creatività: se Parigi a suo dire “la uccide” per via del suo “glamour superficiale”, Zurigo al contrario, grazie alla sua «vivace scena, dalla moda all’architettura, al graphic design», si profila come l’habitat ideale per la crescita di un marchio d’avanguardia. Per scoprire questa “nuova Berlino” e spazzar via in un colpo solo i soliti stereotipi, occorre avventurarsi verso Zürich West, fuori dagli itinerari turistici, alla volta dalla Langstrasse, dove ci attende un
primo assaggio di autentica “dolce vita digitale” zurighese, tra i fondatori di start up che affollano con i loro
laptop il Grand Café Lochergut e gli anziani che giocano a bocce al centro dell’Idaplatz. Da non perdere, inoltre,
il Frau Gerolds Garten: un orto urbano dove si concentrano numerosi atelier di giovani designer e stilisti zurighesi, e ottimo indirizzo per un bicchiere al fresco o un concerto serale. Nel vicino Löwenbräu Complex, ricavato negli spazi di una vecchia birreria, troviamo invece varie gallerie (tra cui la celebre Hauser and Wirth) e due imperdibili musei specializzati nella promozione di giovani artisti svizzeri, come il Migros Museum für Gegenwartskunst e la Kunsthalle.
Dopo un pellegrinaggio allo Schaudepot, l’imponente spazio espositivo del Museum für Gestaltung, l’itinerario
prosegue verso le sponde del fiume Limmat, dove i giovani zurighesi si danno appuntamento per un drink
(per esempio alla Stazione Paradiso, insolito bar ricavato all’interno di un vagone ferroviario) o, nelle giornate
più calde, per un tuffo rinfrescante nelle acque del fiume. Le stazioni balneari più amate dalla creative community
sono l’, sede anche di un bel cinema open air d’estate, e il Frauenbad Stadthausquai, perfetta destinazione per un aperitivo a piedi scalzi. Creatività, a Zurigo, fa rima anche con gastronomia. Gli imperdibili? Oltre ai classici della
tradizione svizzera come Kronenhalle e Volkshaus, lo stellato Mesa dello chef Sebastian Rösch, il migliore in città secondo Gault Millau Guide, e il Restaurant Rechberg 1837, tempio della cucina a km 0.
Michele Fossi
Pubblicato su l’Uomo Vogue, Aprile 2017
(Dall’alto. Dalla mostra “Andate in vacanza!” al Museum für Gestaltung, il manifesto “Zürichsee” di Otto Baumberger, 1935, Collezione di manifesti, © ProLitteris, Zürich; l’interno del Frau Gerolds Garten; Löwenbräu-Areal, Gigon/ Guyer, atelier ww © Shinkenchiku-sha; la Hodler hall della Kunsthaus, © http://www.jpg-factory.com;)