Franzi, con i suoi 150 anni di storia, ha contribuito a far nascere la pelletteria di alta gamma, fiore
all’occhiello del Made in Italy. Ora riparte da una borsa: di carattere, come chi le dà il nome.
di Michele Fossi
Tra gli eventi degni di nota dell’imminente settimana della moda, vi è il ritorno di un’azienda meneghina dal pedigree d’eccezione: Franzi, il marchio di pelletteria di lusso più longevo e aristocratico d’Italia, già fornitore ufficiale, nel corso dei suoi oltre 150 anni di storia, di ben quattro case reali (Grecia, Egitto, Savoia e Austria).
«A metà Ottocento, Felice Franzi si rese conto che la qualità della pelletteria italiana era buona, ma non eccellente come quella parigina, che già all’epoca poteva vantare nomi come Hermès, Vuitton, Goyard e Moynat», racconta Marco Calzoni, l’imprenditore che ha rilevato il marchio e lavorato al suo rilancio. «Decise così di assumere maestri pellettieri d’Oltralpe e investire in macchinari d’avanguardia, fondando il primo distretto del lusso di Milano: la “scuola milanese”, nella quale si formerà un’intera generazione di pellettieri che, nei decenni successivi, concorreranno alla nascita di un nuovo comparto industriale nazionale, la pelletteria di alta gamma, destinato a evolvere in una delle massime espressioni dell’eccellenza Made in Italy. Tra di loro anche un giovane fiorentino di belle speranze, Guccio Gucci, destinato a far parlare di sé: «A sedici anni, si trasferì a Milano per imparare da Franzi i segreti del mestiere; per poi far scrivere, sull’insegna del suo primo negozio in via della Vigna Nuova a Firenze: Guccio Gucci, già impiegato della Valigeria Franzi». La rinascita del brand, spiega Calzoni, sarà inizialmente affidata a un unico prodotto: la borsa “Margherita”. «Così battezzata in onore di Margherita di Savoia, regina simbolo di sofisticatezza e forza di carattere, questa borsa in pelle è la riedizione di un pezzo d’archivio, parzialmente modificato per renderlo più femminile, pratico e contemporaneo, grazie in particolare alle tre diverse aperture e a una palette di colori freschi e vitali». Tra i tratti distintivi della borsa, figurano anche la barra con i rivetti e la chiusura a puntale, omaggio al passato di Franzi come produttore di valigie e bauli di lusso. «Un prodotto artigianale ricco e complesso, risultato di uno studio laborioso e virtuosismi tecnici non comuni, concepito per intercettare le esigenze di un profilo di consumatrice in rapida crescita: donne di carattere, proprio come la prima sovrana d’Italia, alla ricerca di alternative di nicchia e di fattura artigianale, con i quali segnalare al mondo il proprio “occhio” per materiali e design eccellenti, buon gusto e personalità».
Pubblicato su Vogue Italia, settembre 2021