The future of Story Telling in the era of Virtual Reality. Interview with Adina Popescu

Via quei popcorn e quel telecomando! Calandosi il visore per Virtual Reality (VR) sugli occhi, lo spettatore, fino ad oggi fruitore passivo delle storie raccontate dal cinema e dalla TV, si ritrova improvvisamente nel ruolo attivo di “protagonista”: catapultato in un mondo virtuale, dove gli viene richiesto continuamente ad effettuare scelte, come decidere in quale direzione guardare ed in quale muoversi, o se interagire o meno con un personaggio. Una rivoluzione copernicana, non solo per come consumeremo le storie, ma anche per come ci verranno raccontate. «Addio controllo dell’inquadratura, addio montaggio: l’autonomia dello spettatore-protagonista in VR, seppur limitata, rappresenta una bella sfida per il regista, che deve rinunciare al controllo totale sullo sguardo, e in parte anche sul movimento, di chi fruisce delle sue opere», racconta una pioniera del settore, la regista e sceneggiatrice berlinese Adina Popescu, fondatrice di “Snowblack”, uno dei primi studi creativi al mondo specializzato in “cinematic story telling” in VR. «Una sfida tuttavia affascinante. Siamo infatti agli albori di una nuova era dello “story-telling”. Dalla rigida narrazione “lineare” di cinema e TV, decisa fotogramma per fotogramma dal regista, con la realtà virtuale passeremo ad una nuova tecnica narrativa, più fluida ma non per questo caotica, detta “story worlding”: come suggerisce il nome, si tratta di creare dei veri e propri “mondi virtuali” interattivi, all’interno dei quali le varie possibilità di interazione dello spettatore-protagonista con gli altri personaggi siano tutte meticolosamente mappate, così che, in funzione delle sue scelte, si generino percorsi narrativi di volta in volta diversi, ma pur sempre coerenti”. La VR riporterà dunque in auge quel meccanismo narrativo a “bivi”, già sperimentato in letteratura da Jorge Luis Borges nei suoi capolavori “Esame dell’opera di Herbert Quain” e “Il giardino dei sentieri che si biforcano”, che lascia al destinatario dell’opera una certa libertà nel forgiare il proprio percorso nella storia. «In funzione delle esigenze narrative, si opterà per labirinti narrativi più o meno ramificati, prevedendo o meno la presenza di passaggi obbligati o finali diversi», spiega la creativa, che parla con cognizione di causa: è attualmente impegnata nella scrittura di ben quattro copioni prodotti da “Virtuosity Entertainment”, il nuovo studio di produzione per VR nato dal sodalizio tra Scott Ross, parter di James Cameron in Digital Domain (Avatar), e Brett Leonard (“Il Tagliaerbe”).«Per quanto riguarda invece i contenuti», conclude, «trovo riduttivo ogni uso della VR che si limiti a “duplicare” questo mondo. Abbiamo tra le mani finalmente uno strumento con cui “espanderlo”, e vivere straordinarie esperienze sensoriali altrimenti impossibili. Come volare sbattendo le braccia, o attraversare le pareti di casa. O sentire, e persino vedere, gli ultrasuoni e gli infrasuoni. O magari ammirare sculture non soggette ai vincoli della geometria euclidea. Una straordinaria palestra per i sensi, dove sviluppare una maggiore consapevolezza del nostro corpo e raffinare la percezione della realtà che ci circonda. Il nostro cervello — è la neurologia a dirlo — codifica infatti le esperienze in VR né più né meno come esperienze di vita, al pari di quelle reali. Queste scoperte scientifiche, è evidente, comportano importanti responsabilità etiche da parte del creatore di contenuti per VR. A volte, lo confesso, mi domando se l’umanità sia pronta per ricevere tra le sue mani uno strumento così potente, in grado di cambiarci così nel  profondo, nel bene e nel male».

Pubblicato su L’Uomo Vogue, Gennaio 2017

Photo credits:

REDPILL_Formosa 03.jpg: “Visualizzazione del suono in Virtual Reality”. Credit: REDPILL VR – Marshmallow Laser Feast

Metaverse pics: “Immagini del Metaverse in Janus VR”. Credit: Venn.Agency

 

 

 

“Visualizzazione del suono in Virtual Reality”. Credit: REDPILL VR - Marshmallow Laser Feast
“Visualizzazione del suono in Virtual Reality”. Credit: REDPILL VR – Marshmallow Laser Feast

 

Credit: Venn.Agency
Credit: Venn.Agency
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“Immagini del Metaverse in Janus VR”. Credit: Venn.Agency
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“Immagini del Metaverse in Janus VR”. Credit: Venn.Agency
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“Immagini del Metaverse in Janus VR”. Credit: Venn.Agency

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