Il suo stile, caratterizzato da un marcato sbilanciamento del peso in avanti, gli è valso il soprannome di “fulmine bianco”, per la velocità impressionante che riesce ad impartire alla tavola. Considerato la star indiscussa del surf australiano degli ultimi anni, lo scorso dicembre Mick Fanning si è aggiudicato, per la terza volta, il titolo di campione del mondo ASP: solo altri tre uomini (il connazionale Tom Curren e gli americani Andy Irons e ) erano riusciti in passato nell’impresa. «Ogni vittoria ha un sapore diverso», racconta il biondo surfista. «Il primo titolo mondiale arrivò nel 2007, a conclusione di un periodo di dieci anni passato ad inseguire ossessivamente quel traguardo. Quando ho finalmente avuto tra le mani quel premio a lungo ambito, non avevo neanche la forza di gioirne, tanto quell’ossessione mi aveva logorato dentro. Solo con il secondo titolo mondiale, arrivato nel 2009, credo di aver finalmente imparato a coniugare impegno agonistico e divertimento. E di aver capito che il surf non è tutto. Al punto che questa terza vittoria arriva completamente inattesa.» «Non saprei dire con esattezza cosa l’oceano rappresenta per me», prosegue il campione. «Da bravo australiano, non me ne sono mai allontanato a sufficienza per rendermene conto! So solo che lo amo. E che al tempo stesso lo temo”. Due anni fa, durante una gara alle Fiji, per un errore di valutazione sfiora la tragedia. «Quando ho visto arrivare quell’onda, troppo alta per la gara, ma dalle acque così pulite, ho deciso di tentare la sorte. Ho peccato di superbia e sono stato punito: i flutti mi hanno risucchiato con una violenza tale, che ad un certo punto ho temuto addirittura che le braccia mi si staccassero dal corpo. Nel cuore di ogni surfista, credetemi, non importa quanto temerarie possano sembrare le sue esecuzioni sulle onde, sopravvive un atavico nocciolo di paura davanti all’incommensurabile potenza dell’oceano. A questo rispetto, credo, devo se sono ancora in vita.» Oltre alla partecipazione alle gare per la conquista di un nuovo titolo mondiale, il 2014 vedrà Mick Fanning impegnato nelle riprese di un documentario che lo vedrà a fianco di una giovane promessa del surf Italiano, il quindicenne Leonardo Fioravanti, a cui a partire da questa stagione farà da mentore.
Pubblicato su L’Uomo Vogue, Marzo 2014