“Una mostra caratterizzata da una oniricità velenosa e high tech”. Così Vogue Paris ha definito “The unplayed notes”, la prima personale dell’artista francese Loris Gréaud presso la Galerie Yvon Lambert, a Parigi, e la Pace Gallery di New York. Artista plastico affascinato dalla tecnologia, la cui arte è stata definita “fantascienza trasposta nel presente”, Gréaud – vincitore nel 2005 del Prix Ricard – nel 2007, a soli ventott’anni, si vede affidata l’integralità del Palais de Tokyo per la mostra “Cellar door”. Nel 2011 realizza una gigantesca scultura di 19 metri rappresentante un capodoglio spiaggiato per la Biennale di Venezia; gli abitanti delle profondità oceaniche sono invece i destinatari del recente “The snorks: a concert for creatures”, un insolito concerto musicale per le creature degli abissi, trasmesso nell’oceano a 4.000 metri di profondità, documentato da un film di 22 minuti con David Lynch e Charlotte Rampling. Nuova presenza per lui in Laguna, quest’anno, con “Does the angle between two walls have a happy ending?”, un nuovo progetto realizzato appositamente per “Prima materia”. «L’idea era quella di creare uno spazio non risolto, una sorta di chiesa per una religione ancora da inventare, un luogo fuori dal tempo, dove è difficile sapere se un evento deve avvenire o ha già avuto luogo», racconta sibillino. «Attraverso la tecnica della sovraesposizione luminosa, si avrà l’impressione che il dispositivo possa reggere anche senza visitatori. Ho voluto creare uno spazio “in attesa” che potenziali storie vengano ad abitarlo». Al lavoro di Gréaud sarà dedicata un’eccezionale doppia mostra presso il Centre Georges Pompidou e il Museo del Louvre, che per la prima volta collaborano a un progetto comune, la cui inaugurazione è prevista il 19 giugno.
(Camicia Balenciaga. Fashion editor Kanako B. Koga)
Photo: Sonia Sieff
Text: Michele Fossi
Pubblicato su L’Uomo Vogue, Maggio-Giugno 2013